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Prepararsi alla scadenza dell’European Accessibility Act del giugno 2022

20 Giugno 2022 by Amy Foxwell
Tasto di accessibilità digitale su una tastiera.

Un adulto europeo su quattro è disabile. Stiamo parlando di 87 milioni di persone che potrebbero aver bisogno di servizi di assistenza per accedere ai servizi digitali della tua azienda, siti web compresi. Eliminare le barriere digitali è sempre stata la cosa giusta da fare. Presto, però, il web design accessibile diventerà anche un obbligo di legge per le aziende che operano all’interno dell’Unione Europea.

Nel 2019 il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno approvato la Direttiva Europea sull’Accessibilità UE 2019/882 (European Accessibility Act, EAA). La EAA cerca di unificare i requisiti di accessibilità per prodotti e servizi sul mercato europeo, ma non fornisce requisiti tecnici per l’accessibilità digitale. Questi ultimi sono lasciati all’iniziativa dei singoli Stati membri.

Ogni Stato membro dell’UE è tenuto ad approvare una legislazione conforme alle linee guida dell’EAA e il termine ultimo per l’adozione di tali leggi è giugno 2022. Se la tua azienda opera nell’Unione Europea, è dunque giunto il momento di passare all’azione.

Abbiamo parlato con titolari di aziende che stanno lavorando per rendere i loro siti web conformi alle leggi sull’accessibilità che saranno previste negli Stati membri dell’UE. Ecco cosa ci hanno raccontato sulla normativa europea sull’accessibilità e su come essa potrebbe influire sui tuoi servizi digitali.

Scopo e campo di applicazione della Direttiva Europea sull’Accessibilità

Sebbene l’EAA abbia come obiettivo l’eliminazione delle discriminazioni delle persone con disabilità negli Stati membri dell’UE, essa non si presenta come una classica normativa sui diritti civili. Gli obiettivi della direttiva sono invece inquadrati in termini economici. L’EAA cerca di “contribuire al corretto funzionamento del mercato interno mediante il ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative … per quanto riguarda i requisiti di accessibilità di determinati prodotti e servizi”.

In altre parole, sta cercando di standardizzare le leggi sull’accessibilità per garantire uniformità su un mercato aperto come quello europeo.

Finora, ogni Stato membro dell’Unione Europea aveva standard di accessibilità diversi. Questo ha comportato poca libertà di scelta e ha reso più costosi i prodotti per i consumatori. Con la Direttiva Europea sull’Accessibilità l’aspettativa è che tutti gli Stati membri avranno ora gli stessi standard di accessibilità. Per le aziende private sarà quindi più facile vendere prodotti conformi agli standard e questo aumenterà il numero di alternative a disposizione dei consumatori.

Oltre a creare una società europea più inclusiva, le norme standardizzate sull’accessibilità comporteranno maggiori profitti per le aziende. Le imprese trarranno vantaggio dall’avere norme comuni sull’accessibilità che ridurranno i costi, faciliteranno gli scambi transfrontalieri e offriranno maggiori opportunità.

Per ottenere questi vantaggi, tuttavia, le aziende potrebbero dover riprogettare i loro siti web e altri servizi digitali. Infatti, l’EAA si applica a un’ampia gamma di prodotti e servizi oltre ai siti web, tra cui:

  • Hardware e sistemi operativi per computer
  • Terminali self-service come bancomat e biglietterie automatiche
  • Lettori elettronici
  • Servizi di commercio elettronico
  • Sistemi di comunicazione elettronica

In breve, se gestisci siti web, sistemi digitali o di comunicazione all’interno dell’UE, dovrai presto adeguarti ai requisiti dell’EAA e, in questo senso, l’imminenza della fondamentale scadenza del giugno 2022 consiglia di iniziare a investire subito nell’accessibilità digitale.

Capire il corretto significato della data limite del giugno 2022 della Direttiva Europea sull’Accessibilità

Se stai leggendo questo articolo dopo il giugno 2022, non c’è bisogno di farsi prendere dal panico. Questa scadenza non renderà immediatamente “illegale” il tuo sito in quanto non conforme alla nuova normativa. Il giugno 2022 è infatti solo la data entro la quale gli Stati membri dell’UE devono adottare una legge sull’accessibilità conforme alla direttiva EAA. Come recita il testo della direttiva stessa:

“Gli Stati membri sono tenuti ad adottare e pubblicare entro il 28 giugno 2022 le disposizioni legislative, regolamentari e amministrative necessarie per conformarsi alla presente direttiva. Inoltre, dovranno trasmettere immediatamente alla Commissione il testo di tali misure”.

I paesi europei non dovranno necessariamente iniziare ad applicare la nuova normativa da subito, avranno invece tempo fino al giugno del 2025.

Ma ci sono molte ragioni per cui ogni azienda dovrebbe impegnarsi sin d’ora per una maggiore accessibilità digitale. Per esempio: inclusione, acquisizione di un pubblico più vasto e il vantaggio di offrire esperienze migliori per tutte le tipologie di utenti. Ma l’entrata in vigore delle nuove norme sull’accessibilità potrebbe non arrivare così presto come lascia intendere la scadenza del giugno 2022.

Indipendentemente dalla data di entrata in vigore delle leggi derivate dalla direttiva nei singoli Stati membri, rimane il dilemma di come conformarsi. Esaminando il testo della Direttiva Europea sull’Accessibilità, proviamo a formulare delle ipotesi verosimili.

Progettazione digitale per risultare conformi alla Direttiva Europea sull’Accessibilità

La Direttiva Europea sull’Accessibilità non è un elenco di standard di accessibilità, ma è piuttosto un documento di orientamento che suggerisce come creare una legislazione sull’accessibilità (le direttive dell’UE funzionano infatti così: non sono leggi, ma stabiliscono un set di condizioni che le legislazioni nazionali dovrebbero soddisfare). Nel momento in cui pubblichiamo questo articolo, i paesi europei non hanno ancora aggiornato la loro legislazione per conformarsi all’EAA. Quindi, prendi le nostre ipotesi “cum grano salis”, come si suol dire!

Detto questo, il testo della Direttiva Europea sull’Accessibilità fornisce alcuni indizi su ciò che sarà richiesto alle aziende. Per esempio, la direttiva fa esplicito riferimento ai quattro principi fondamentali dell’accessibilità su web, considerandoli come “rilevanti per la presente direttiva”. Secondo tali principi, i contenuti web devono essere:

  1. Percepibili. Sia le interfacce utente che i contenuti devono essere presentati in modo tale che tutti gli utenti possano percepirli. Ciò richiede in genere una presentazione multimodale (testo scritto e audio, per esempio), perché non tutti fruiscono dei contenuti usando gli stessi organi di senso.
  2. Utilizzabili. Ogni tipo di utente deve essere in grado di utilizzare un’interfaccia o un elemento di navigazione, sia che si serva di un mouse, una tastiera o un dispositivo di assistenza per interagire con un sistema digitale. Ciò richiede un’attenta progettazione web.
  3. Comprensibili. Tutti gli utenti devono essere in grado di comprendere i contenuti e le funzioni di navigazione, dal linguaggio usato alla prevedibilità dei risultati delle azioni che l’utente compirà sul sito.
  4. Robusti. I siti web devono essere tecnicamente compatibili con un’ampia gamma di tecnologie assistive, come screen reader, dispositivi di tracciamento oculare e software di riconoscimento vocale.

Se sei uno sviluppatore di siti, questi quattro principi non offrono molti consigli tecnici. Ma il fatto che siano stati inseriti nella direttiva EAA ci fornisce un importante indizio su cosa aspettarsi dalle leggi europee sull’accessibilità basate sulla direttiva. I principi provengono infatti dalle Linee guida per l’accessibilità dei contenuti web (WCAG), il principale standard mondiale per la progettazione accessibile del web.

Nonostante non si sappia ancora con certezza come le leggi nazionali definiranno in cosa consista una progettazione web accessibile, è probabile che conformandosi alle regole WCAG si finirà per rispettare anche i nuovi standard legali.

Secondo le regole WCAG, le piattaforme digitali dovrebbero offrire alternative alla versione solo testo per renderne accessibili i contenuti anche agli utenti con problemi di vista, difficoltà di lettura o scarsa alfabetizzazione. Le alternative al testo scritto, tra l’altro, supportano meglio anche gli studenti che stanno imparando una seconda lingua e chiunque, in linea di massima, si trovi più a suo agio con l’ascolto rispetto alla lettura. Allo stesso modo, per essere conformi alle norme WCAG, i siti web dovrebbero facilitare il ridimensionamento del testo e offrire pagine web lineari e ordinate al fine di non compromettere la concentrazione degli utenti che soffrono di disturbi dell’attenzione.

Per rendere i tuoi servizi digitali conformi alle WCAG e, molto probabilmente, alle numerose nuove leggi sull’accessibilità digitale in arrivo in Europa come conseguenza della nuova direttiva, puoi adottare delle soluzioni text-to-speech (TTS) flessibili come quelle di ReadSpeaker che sono in grado di supportare le iniziative di accessibilità.

Il webReader di ReadSpeaker e la conformità con la Direttiva Europea sull’Accessibilità

Poiché la Direttiva Europea sull’Accessibilità non è una legge nazionale, non siamo in grado di affermare con totale certezza in che misura gli strumenti text-to-speech (TTS) di ReadSpeaker potranno contribuire al raggiungimento dell’auspicata conformità. Sappiamo però che questi strumenti eliminano le barriere ai servizi digitali in una molteplicità di modi, quindi è probabile che saranno decisamente d’aiuto a prescindere da come si dovesse sviluppare il nuovo contesto legislativo.

Il prodotto webReader di ReadSpeaker è uno strumento completo per l’interazione con i contenuti online e contiene una serie di funzioni progettate per semplificare le esperienze digitali per ogni tipologia di utente. Un motore di sintesi vocale text-to-speech (TTS) leader del settore consente agli utenti di ascoltare il testo in più di 50 lingue, con una scelta di oltre 200 voci di alta qualità. Con la tecnica dell’overlay (sovrapposizione) il testo scritto viene evidenziato durante l’ascolto in modo che chi ha delle difficoltà di lettura o chi studia una seconda lingua possa seguirlo facilmente.

Pulsante di ascolto con player esteso, menù e descrizione delle funzionalità disponibili.

Gli utenti possono anche ingrandire il testo con un clic del mouse o accedere alla modalità solo testo che limita le distrazioni eliminando immagini e altri elementi grafici. Quanto alla funzione di maschera pagina, essa evidenzia il testo mano a mano che viene letto, aiutando i lettori a concentrarsi. Inoltre, un menù a comparsa consente agli utenti di tradurre il testo selezionato o di visualizzare delle definizioni di dizionario senza alcuna necessità di aprire una nuova scheda. L’interfaccia utente è anche utilizzabile solo da tastiera, in conformità al criterio di successo 2.1.1 delle WCAG 2.1. In definitiva, aggiungendo webReader al tuo sito web o alla tua app, offrirai a tutti gli utenti la possibilità di personalizzare la loro esperienza di navigazione, abbattendo le barriere dell’accessibilità e creando i presupposti per una fruizione ottimale per tutti.

Non possiamo ancora prevedere con esattezza cosa richiederanno alle aziende le varie leggi nazionali che recepiranno la Direttiva Europea sull’Accessibilità e, probabilmente, alla fine ci ritroveremo con delle leggere differenze tra uno Stato membro e l’altro. Ma, indipendentemente dal mercato in cui operi, gli strumenti TTS di ReadSpeaker potranno aiutarti a rendere i tuoi contenuti più accessibili, perché, con ReadSpeaker, di fatto starai lavorando nella stessa identica direzione della Direttiva Europea sull’Accessibilità.

Per saperne di più sulla conformità di ReadSpeaker alle WCAG, oppure contattaci per maggiori dettagli o per una demo.

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